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Sede: Via F.lli Piol 3/a 10098 - Rivoli (TO)
Telefono: 320/6985484
Cappella del ‘600
Edificata, presumibilmente, verso la metà del ‘600, sulle più antiche vestigia di un pilone votivo, nel 1700 venne completamente rifatta su disegno dell’architetto Garove impegnato nella parziale ricostruzione del limitrofo Castello. La Cappella Votiva di San Grato costituisce la seconda presenza architettonica all’interno del Parco Comunale della collina di san Grato, a cui da il nome. Fu eretta in onore di uno dei Santi guerrieri, facenti parte della “Legion Tebea”. La Cappella fu ubicata a margine dell’abitato, in posizione predominante sull’abitato stesso, a protezione del medesimo da eventuali incursioni di “invasori”. Accanto alla cappella, svetta una torretta militare che in epoca napoleonica fu adibita a stazione del telegrafo ottico, metodo di comunicazione inventato dall’abate Chappe. La torre probabilmente faceva parte della linea di trasmissione Torino-Lione ed era attrezzata con un dispositivo a braccia mobili per il collegamento telegrafico ottico. Da qui si estende l’area della collina morenica di Rivoli-Avigliana, originata alla fine dell’era glaciale. Presenta motivi di grande interesse naturalistico, come i massi erratici trasportati dall’antico ghiacciaio della Valle di Susa e disseminati sul territorio. Compresa tra i fiumi Dora Riparia e Sangone, è attraversata da sentieri e stradine che collegano il Castello di Rivoli ai laghi di Avigliana passando per l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, ideali per facili escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo. Oltre alla bellezza naturale, questi luoghi mostrano anche le tracce di una secolare cultura contadina nelle antiche cascine, nei piloni votivi e nelle chiesette campestri disseminate sul territorio. Questa area può anche essere simbolica per ricordare la prima occupazione durante il periodo preistorico reiterata fino all’età del Ferro (950-720 a.C.) Tra il 600-100 a.C. Rivoli fu occupata dalle tribù dei Taurini (un gruppo di ceppo celto-ligure che creò embrionali forme di urbanizzazione) a cui seguì quella Romana a partire dal I sec a.C. e fino al V sec d.C. Da queste parti passava infatti la Strada delle Gallie (o meglio la Via Cozia) e le sue tante deviazioni per raggiungere il passo del Monginevro e la Francia utile per il passaggio di eserciti e mercanti. Successivamente, nel Medioevo, questa strada divenne la Via Francigena e venne utilizzata dai pellegrini a partire dal X secolo.